VIDI Visibility Detection by digital Images  

presso Re.S.M.A. [ 42°04'59" N - 12°12'59" E - 270 s.l.m. ]

 

Bordi dell'immagine corrente

Il sistema ViDI è in fase di calibrazione.

L'idea è quella di simulare la "Human Visibility" e non la SEV (Sensor Equivalent Visibility),misura solitamente calcolata da un generico visibilimetro...
leggi le differenze.

Per maggiori informazioni sul progetto contattare il Re.S.M.A. o la T.R.S. SpA

Immagine di riferimento

Come funziona

La tecnologia di VIDI è basata su un algoritmo espressamente dedicato all’analisi delle immagini che permette di emulare il comportamento dell’occhio umano e di misurare la visibilità analizzando il contrasto rispetto ad uno sfondo di oggetti posti a distanza nota.

VIDI è basato sui seguenti sottosistemi di base:
• I sistemi di ripresa (normali telecamere IP )
• Un elaboratore di calcolo


Cuore del sistema VIDI è rappresentato da un potente algoritmo in grado di elaborare le singole immagini catturate dai sistema di ripresa e di calcolare i seguenti parametri principali:
• Visibilità orizzontale
• Visibilità tra due punti
• Spessore dello strato di nebbia
• Indicazione dell’evoluzione del fenomeno (aumento o diminuzione)
 

Bordi immagine di riferimento

Grafico di confronto tra i dati degli operatori meteo, un visibilimetro FD12P ed il sistema ViDI

NOTE ed avanzamenti sul progetto:
  • • Il tipo di copertura nuvolosa è un sotto prodotto del sistema, utile per migliorare la misura
  • • Migliorata la stima della visibilità quando il Sole è di fronte alla fotocamera
  • Attivato l'algoritmo per la stima della visibilità durante le ore notturne
     

Dati stazione meteo SYNOP (16224) di Vigna di Valle (LIRB)
 

Per visibilità meteorologica diurna si intende la più grande distanza alla quale un oggetto nero, di adeguate dimensioni avente per sfondo l'orizzonte, può essere identificato in contrasto con il cielo. Nella pratica delle osservazioni a vista, l'oggetto si intende identificato quando l'osservatore riesce a riconoscere la sagoma dell'oggetto, anche senza individuare i particolari dell'oggetto stesso.

La visibilità notturna è data dalla più grande distanza alla quale una sorgente luminosa, non focalizzata e di modesta intensità, può essere individuata da un osservatore.

Per la misura della visibilità orizzontale è previsto che ogni stazione meteorologica disponga di una serie di punti di riferimento, costituiti da oggetti e sorgenti luminose, le cui distanze dalla stazione sono note. Misurando la visibilità nei 360° intorno alla stazione si possono stimare i valori diversi a seconda della direzione considerata; in questo caso come valore della visibilità intorno alla stazione viene assunto, per convenzione, quello corrispondente alla direzione nella quale è stato stimato il valore più basso. Oltre alla visibilità minima può essere riportata la visibilità lungo una direzione di particolare interesse, ad esempio lungo la direzione di atterraggio di una pista.

Raffaello Di Martino - Michele Sterlacci - T.R.S. SpA